giorno 105 - 3 dicembre 2006 | |||
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Questa mattina ho preso una decisione drastica: o le cose cambiano e ritroviamo l'entusiamo iniziale o filiamo dritti dritti a casa e non se ne parla più. Pensacola è stata colpita dall'uragano Ivan nel 2004 ma ha fatto in fretta a rimettersi in piedi. Il rinnovato centro storico è stato trasformato in una sorta di parco tematico che narra la storia della città durante il XIX secolo. Da qui si arriva in pochi km alla costa del Golfo del Messico, colpita duramente dall'uragano ma oggi senza tracce visibili del disastro. Lasciamo la strada statale per proseguire lungo la strada costiera da Destin a Fort Walton. La costa è incantevole a dir poco: spiagge infinite di sabbia bianchissima (costituita di cristalli di quarzo portati al mare dalla catena dei Monti Appalachi) che come la neve riverbera negli occhi e rischia di accecarti. Il mare è fluorescente, l'acqua è color smeraldo (non per caso la costa si chiama Costa Smeralda). Le zone residenziali sono molto tranquille, per lo più si tratta di casette sparse o di quartieri racchiusi tra i cancelli - forse seconde case per molti dato che in questa domenica mattina si vede pochissima gente in giro. Seguendo la mia guida, arriviamo al parco statale di Grayton beach con campeggio annesso. Il posto è stupendo, meraviglioso. Ci viene assegnatauna piazzola sul lago di acqua dolce che sta tra il campeggio e le dune del mare. È con tutta probabilità il miglior campeggio in assoluto in cui siamo mai stati. Un sentiero porta dalla nostra piazzola alla riva del lago e ci troviamo letteralmente protetti a destra e sinistra dalla fitta vegetazione che tiene lontani anche i nostri vicini. Tavolino da picnic e filo per stendere il bucato in ogni piazzola. Ci sistemiamo e andiamo subito in spiaggia a fare due passi. I due passi finiscono per essere 3 ore buone di camminata, sprofondando i piedi tra i quarzi luccicanti e lasciandoceli persino bagnare dalle onde. L'acqua è sopportabile, dopo un po' persino piacevole. Pochissime persone in giro ma i pochi che incrociamo ci sorridono e salutano amichevolmente. Il posto ha qualcosa di surreale. Passeggiando sulla spiaggia arriviamo al paesino di Seaside, le cui casette allineate lungo le dune sembrano uscite da un catalogo di prototipi residenziali. Hanno qualcosa di vittoriano, qualcosa di coloniale, ma qualcosa di singolare al tempo stesso. E sono tutte perfette, silenziose e ordinate. Il posto mi incuriosisce ma essendo a piedi nudi non ci addentriamo in paese, restiamo sulla spiaggia e diamo un'occhiata a ciò che sta al di là della strada dai gazebo che portano al mare. Ci torneremo domani mattina. Forse restiamo un'altra notte. Torniamo sui nostri passi e aspettiamo il calar del sole in spiaggia. Questa volta è Petino a fare le foto al tramonto ed i risultati sono mozzafiato. Ringalluzziti, torniamo al camper pronti per la cena e una serata ad ascoltare il silenzio della notte. |
![]() Raduno Harley di fronte al gommista. Alcuni erano travestiti da babbi natale e avevano montato un albero di Natale sulla moto. Si tratta di un raduno di beneficienza per la raccolta di giocattoli per i bambini bisognosi. |
![]() La costa smeralda a Fort Warton. |
![]() Spiaggia e mare. |
![]() Il laghetto del campeggio di Grayton beach. |
![]() Il nostro accesso al lago dalla piazzola. |
![]() La nostra piazzola privata. |
![]() Il lago dal sentiero che porta al mare. |
![]() Sempre il lago con le dune in lontananza. |
![]() La spiaggia dall'alto delle dune. |
![]() Laura in spiaggia. |
![]() Sabbia come neve, mare risplendente e orme. |
![]() Vediamo se l'acqua è fredda. |
![]() No!. |
![]() Orme del mio passaggio, cancellate dalle onde. |
![]() Un pellicano in agguato. |
![]() Un uccello a caccia. |
![]() A passeggio verso Seaside. |
![]() Prima occhiata per le strade di Seaside da un gazebo. |
![]() L'ora di cena, le forza delle onde porta a riva molti pesciolini argentei che si arenano sulla sabbia. |
![]() La pecora nera dello stormo. |
![]() Il pasto è servito. |
![]() Le prime luci del tramonto. |
![]() Il tramonto secondo Petino. |
![]() Un altro esempio. |
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